
quando COVID-19 colpisce direttamente noi o i nostri cari
Qui trovi alcune parole e soprattutto storie per raccontare le situazioni ancora più difficili, per riuscire ad affrontarle.
Cercando di usare parole contemporaneamente sincere e vicine.
Allontanamenti
In questi tempi di pandemia Covid-19, sono tante le difficoltà, le sfide e le fatiche che ci troviamo ad affrontare.
Fra tutte, l’aspetto dei distanziamenti, degli allontanamenti, dei lutti, sarà quello cui dedichiamo attenzione particolare nei materiali di questa sezione.
In questa introduzione, vogliamo rappresentare, in primis, la determinante distinzione tra ‘allontanamenti e distanziamenti’, due condizioni che solo in apparenza sono intrecciate.
Per allontanamenti intendiamo quelle situazioni che, in grado diverso, disegnano una perdita di relazione, temporanea o assoluta.
Per distanziamenti intendiamo invece la necessità emersa, in questo tempo, come nuova modalità di rispetto per l’altro, che tuttavia comporta una perdita, diversa nelle diverse situazioni, un abbraccio o un sorriso. Una condizione questa che desideriamo tutti temporanea ma che necessita di essere compresa, assunta e non subita.
L’intento stabilito dalle ‘regole’ dell’allontanamento e distanziamento, è quello di facilitare gli avvicinamenti attraverso la ripresa dei legami sociali e affettivi e la loro possibile conservazione, nel cambiamento necessario di questo periodo.
Stiamo vivendo in un ‘tempo sospeso’, in cui abbiamo bisogno costante del confronto con gli altri, sentire la voce e i pensieri di chi sta condividendo esperienze simili o vicine alle nostre. Esperienze attraverso le quali trovare un senso a quel che ci capita, e rintracciare le parole per parlarne tra noi e ai nostri figli, bambini e ragazzi.
Abbiamo provato la fatica dei cambiamenti, dei distanziamenti, dello stravolgimento di molte delle nostre abitudini. Sono venuti meno i nostri sostegni come il lavoro, la scuola, le attività del tempo libero, e tutta la carica vitale che ne traevamo.
Abbiamo tutti bisogno di capire, di poter elaborare relazioni affettive interrotte, a volte spezzate, ma sempre messe a rischio.
Tutti siamo stati allontanati da molte persone che fanno parte della nostra vita, come i nostri cari, gli amici, i colleghi di lavoro, che possiamo sentire solo da distante, e non sempre.
Siamo stati allontanati a seguito di ricoveri, quarantene, o, in alcuni casi, perché questo virus ha in modo drammatico ‘spazzato via’ delle vite per noi importanti.
A fronte di situazioni tanto dolorose, è fondamentale trovare parole, immagini e suoni che ci aiutino a trovare forze e risorse per noi e per i nostri figli. Perché è importante spiegare loro cosa sta accadendo.
Ai bambini va raccontata la verità con le nostre parole, anche attraverso una storia. Occorre che con la narrazione i bambini si sentano incentivati a trovare in sé stessi le proprie spiegazioni e il proprio senso. C’è bisogno che si sentano liberi di organizzare i propri pensieri su quanto noi abbiamo raccontato, comprendere che, con noi, si può parlare di tutto, nella libertà di dire o di non dire, di creare una realtà possibile ‘a loro immagine e somiglianza’, anche di stare in silenzio, insieme o da soli, per un po’, o giocare con noi, come sempre.
Per i più grandi, per gli adolescenti, valgono le stesse regole ma con modalità diverse: il bisogno è quello di sentirsi sostenuti nel proprio percorso di crescita e sentirsi compresi, nonostante tutto, nella propria voglia di autonomia e di libertà. Perché questo blocco delle relazioni e dell’autodeterminazione per un tempo indefinito fa paura.
L’altro tema riguarda la riduzione degli spazi, con convivenze forzate e dove genitori, figli , bambini e adolescenti, condividono molti più di quanto facessero prima dell’arrivo del Coronavirus: difficoltà, limitazioni e anche possibili soluzioni. Un tempo in famiglia si divideva la macchina. Ora ci si trova costretti a dividere i ‘giga’ di internet e le apparecchiature tecnologiche.
La sospensione delle attività e delle relazioni, fortunatamente, non corrisponde all’interruzione della possibilità di pensare. Non vuol dire rinchiudersi in un letargo per difendersi dalla difficoltà di mettersi in gioco in questa situazione nuova per tutti.
Per tutti questi motivi abbiamo pensato che immagini, musiche, testi narrativi e informativi, potranno aiutare adulti, bambini e adolescenti a dare forma al caos che ci circonda, una confusione di informazioni, regole. È richiesto a tutti noi di dar vita a nuove organizzazioni di vita che sovvertono l’ordine cui eravamo abituati e attraverso il quale ci sentivamo sicuri e padroni di noi stessi.
La chiusura in casa, l’interruzione del flusso delle relazioni in presenza, i divieti, i vincoli, lo strappo di alcuni legami, a volte per sempre, hanno minato e rischiano di continuare a minare la nostra resilienza.
Con i materiali qui raccolti, cerchiamo di offrire un’occasione per provare, insieme, a riprendere il controllo, a superare lo stallo nel flusso della quotidianità. Per provare a superare gli ostacoli che questa situazione ci pone dinanzi e per avviarci a ritrovare curiosità e voglia di fare. Per sentirci protagonisti attivi e vitali di un necessario cambiamento, in un’ottica di collettività e di possibilità. Per noi e per i nostri figli, per i bambini e per i ragazzi più grandi.
Storia di un coronavirus: quando torni a casa papà?

Questa è una storia per genitori e i loro bambini da leggere insieme. Perchè?
Perchè vorremmo aiutarli e aiutarci nel difficile percorso dell’attesa nel tempo sospeso della malattia.
Perchè quando i bambini si rendono inaccessibili è fondamentale trovare la chiave per aprire “la tenda degli indiani” e tirare fuori le emozioni negative attraverso una modalità vicina al loro modo di comunicare, un linguaggio a loro noto.
Storia di un coronavirus: una letterina per te, nonno

Cosa succede se nella vita di una bambina irrompe il dolore della scomparsa improvvisa del nonno in un momento così inconsueto in cui altri affetti quali parenti, amici, compagni di scuola, insegnanti sono lontani?
L’aquilone di Olivia
Voi la conoscete la ricetta del coraggio? No??? Non preoccupatevi… ve la racconta Olivia che, riportando le parole della sua mamma e del suo papà, ci insegna come si può fare quando succede qualcosa che ci fa molta paura.
La ricetta sembra semplice, ma non fatevi ingannare: non lo è affatto! Si tratta di prendere la paura per le corna e mescolarla con tanta fiducia..ma non solo: dalla storia di Olivia capiremo che serve anche amore, amicizia, alcune regole che ci guidano e un po’ di speranza, da cuocere a fuoco lento mentre si sorseggia una camomilla.
Compleanno del nonno
Questo racconto non è fatto di parole… è fatto di immagini. Le mani di un nonno che impasta promesse ricordano quanto sia dolce e piena di speranze l’attesa del ritorno, di un tempo che è stato ma che non è e che, si spera, tornerà ad essere.
Ci dice di quanto siano insostituibili i legami, ma anche di quanto sia modificabile il modo in cui possono essere vissuti, se si riesce a dare importanza all’intenzione di un desiderio, più che alla vera realizzazione dello stesso. Fa venire in mente la slitta di Babbo Natale che, ancora prima di partire per consegnare i regali ai bambini, li ha già fatti sognare.
Parla di un patrimonio affettivo che fa da radice, che àncora al terreno e che resta, anche se le foglie cadono anno dopo anno, stagione dopo stagione.
Nel dispiacere della mancanza, ci fa sognare un modo nuovo di stare insieme, più immaginato e simbolico, ma non meno reale e vivo. Un modo che tiene lontani fantasmi e paure e regala immagini di ricordi e vita vissuta. Con un tono metaforico, ma vicino, evoca in chi lo legge sapori, odori e sensazioni di qualcosa di condiviso, di caldo e accogliente che colma le distanze.
La meraviglia dei bambini
In un momento in cui, a far da padrona alla nostra sfera sociale e affettiva, è una tecnologia sempre più avanzata che, nel tentativo spesso riuscito, di favorire una vicinanza, alimenta contemporaneamente l’impressione di vivere in un mondo surreale e intangibile, questa semplice testimonianza ci insegna che i bambini, come sempre, sono i più bravi ad insegnarci a fare un passo indietro e ricominciare a creare e attendere le cose belle, senza correre nessun rischio di contagio.

quando un genitore è ammalato a casa
per la mamma
per il papà
quando un genitore viene ricoverato in ospedale
per la mamma
per il papà
arriva l’ambulanza
per la mamma
per il papà
per la nonna
per il nonno
che rumore!
cos’è il tampone
perché la mascherina
la quarantena
cos’è
cos’è, quando si è stati contagiati
la febbre
cos’è, quando non c’è altro
quando si è stati contagiati
libri per affrontare la morte
Il giorno in cui il mare se ne andò per sempre
L’anatra, la morte e il tulipano
Jack e la morte
Comments: no replies