Maggio 2019. Una delle campagne elettorali che segna il passaggio dai cartelloni stradali ai social network, anche se localmente i candidati sindaci e le loro liste a un certo punto si mostrano nelle vie, con maggiore parsimonia rispetto al recente passato.
Si avvicina il voto delle europee e delle amministrative anche per Pietro, giovane con sindrome di Down. Non è un diritto riconosciuto in modo uniforme nell’Unione europea: in alcuni Paesi le persone con disabilità intellettiva non sono ammesse al voto.
Questa è una di quelle situazioni dove l’espressione dell’autodeterminazione è più forte, e contemporaneamente è più delicato l’esercizio di libertà, di scelta. Il rischio sempre presente mentre si consegnano strumenti di espressione è quello di determinare anche l’orientamento, consegnando alla persona un ruolo di finta partecipazione.
Questa volta però Pietro sapeva a chi dare il voto nelle elezioni amministrative, conosceva alcuni dei candidati e aveva espresso la sua preferenza.
A casa ci siamo allora chiesti come accompagnarlo nella manifestazione del voto, già sperimentato in passato, ma in presenza di un quesito referendario.
Abbiamo allestito una simulazione con presidente di seggio, cabina di voto, urna elettorale, e facsimile delle schede di voto delle comunali e delle europee per il nostro macrocollegio nordovest.
Dopo avere provato alcune volte e affinato i passaggi più delicati abbiamo scritto i passaggi che avevamo compiuto e tradotti in simboli.
Dopo averli letti un paio di volte insieme è risultato chiaro che Pietro volesse riguardarseli ancora da solo. Allora abbiamo registrato la lettura del testo col modeling, attraverso il mio telefono. Pietro ha poi subito condiviso con i passaggi necessari il video su whatsapp, verso il suo profilo.
Ha poi riletto nel cartaceo e dal video più volte, in camera sua, prendendosi un suo tempo.
Il giorno del voto ci siamo chiesti se volesse entrare prima lui o io al seggio. Ha preferito entrare lui per primo.
Il suo voto, come il mio, non ha cambiato singolarmente gli esiti della votazione. Ma c’è stato un guadagno di percezione di adultità, in un passaggio sociale importante, con una scelta consapevole.
Antonio Bianchi
Ecco il vademecum costruito dopo la simulazione. Forse può essere spunto anche per altri in altri momenti ugualmente cruciali.
Qui puoi scaricare la versione digitale, che mettiamo a disposizione per favorire l’accessibilità.
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