Attività clinico-assistenziali durante l’emergenza COVID:
Indicazioni operative per i servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e per i servizi di riabilitazione dell’età evolutiva
Mantenere la funzionalità della rete dei servizi, soprattutto quelli rivolti alle persone più fragili è un impegno di carattere etico, oltre che una responsabilità di sanità pubblica, che assume particolare rilevanza nel corso dell’attuale emergenza sanitaria da SARS-CoV-2.
A tal fine è essenziale far riferimento a un patrimonio condiviso di modalità operative, applicabili su tutto il territorio nazionale, per evitare che alle già documentate disuguaglianze inter- e intra-regionali si aggiungano interpretazioni difformi di norme a carattere generale o intollerabili inerzialità.
Siamo consapevoli che le Istruzioni Operative contengono indicazioni più restrittive circa l’uso dei dispositivi di protezione individuale (in particolare delle mascherine chirurgiche) di quelle previste nel
Rapporto ISS Covid-19, 2/2020 per le attività sanitarie e sociosanitarie, ma riteniamo che – laddove le condizioni di approvvigionamento lo consentano – esse siano giustificate per diverse motivazioni, a
tutela sia dei pazienti che dei familiari che degli operatori.
È infatti ormai evidente come la diffusione del COVID-19 sia determinata in modo rilevante dai soggetti asintomatici e paucisintomatici, e come ciò ponga a particolare rischio sia gli operatori che gli utenti e i familiari
Per quanto riguarda i servizi di NPIA e di riabilitazione dell’età evolutiva, va ricordato che essi seguono, oltre alla popolazione in età evolutiva con disturbi psichiatrici, anche utenti con disturbi neurologici e con patologie associate che determinano una rilevante fragilità dal punto di vista organico, e che benchè vi siano segnalazioni di un minor rischio di ammalare nei bambini e di una minore gravità dell’eventuale infezione, non vi è alcuna evidenza che essi (ed in particolare gli adolescenti, più difficili da limitare negli spostamenti e nei contatti con i pari) non possano fungere da vettori. Inoltre, la gestione della distanza di sicurezza è impossibile con molti utenti e per molte tipologie di interventi (psicomotori, neuromotori, logopedici, educativi ecc).
Infine, si tratta di una popolazione che si troverebbe in estrema difficoltà per la possibile improvvisa mancanza, temporanea o permanente, dei caregiver principali, nonchè degli operatori di riferimento.
Per tali motivazioni, pur riconoscendo la necessità nell’attuale fase di ottimizzare l’utilizzo dei DPI, le Istruzioni Operative prevedono quale obiettivo da perseguire nelle attività dei servizi di NPIA e di riabilitazione dell’età evolutiva un livello più elevato di protezione di operatori, utenti e familiari.
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