Oggi è il 2 agosto, il 39esimo dopo quel tragico 2 agosto del 1980 a Bologna.
Radio Città del Capo di Bologna nelle sue iniziative dedica spazio ai bambini e ragazzi che quel giorno tragico si trovavano in stazione.
Nel sito della radio ci sono alcuni racconti di chi allora era piccolo e che per anni non ha avuto la forza di dire.
È strano, vero?, questo pudore delle vittime di raccontare, quello stesso di cui anche tante vittime del nazifascismo ci hanno detto, Primo Levi, Liliana Segre e molti altri testimoni. Come se chi ha generato quella violenza fosse riuscito a ferire anche l’anima, come dice una delle voci del testo che ormai “molti anni fa” era stato concepito e realizzato con la collaborazione di diverse istituzioni, associazioni e persone: il Comune di Marzabotto, l’Istituto comprensivo di Marzabotto in particolare con la Scuola media e il suo Laboratorio delle Meraviglie, Aias Bologna, l’associazione Piantiamo la memoria, L’Università Alma Mater di Bologna, l’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, la Regione Emilia Romagna. Il testo è stato curato da Cinzia Venturoli dell’Università di Bologna e tradotto in simboli da Morena Melchioni, del Laboratorio delle Meraviglie, con la supervisione di Brunella Stefanelli e Ivan Nanni dell’Ausilioteca Aias di Bologna.

In realtà sono passati solo 5 anni dall’uscita di quel volume, anche se sembrano molti di più per tutto ciò che ne è seguito.
Quel prezioso lavoro, insieme agli altri due volumi Nella notte, nella nebbia e La strage di Montesole, concepiti e realizzati dallo stesso gruppo, con alcuni apporti ulteriori fra cui Anpi Marzabotto, Aned Bologna, il Parco storico e la Scuola di pace di Montesole e l’Associazione familiari vittime degli eccidi nazifascisti, ci hanno consegnato per primi il senso di una forza della scrittura in simboli per parlare della vita tutta, anche di ciò di cui è difficile parlare. E di poter mettere a disposizione questi elementi fondamentali della nostro vivere sociale, della nostra cultura,
a ragazzi con bisogni educativi speciali e a tutti coloro che sono “lettori deboli” per motivi diversi
come si dice nel testo.
Questo è il link al pdf del libro sulla strage alla stazione di Bologna.
Nel libro si citano anche altre stragi che hanno preceduto: quella del treno Italicus, Piazza della Loggia a Brescia e Piazza Fontana a Milano.
Quest’anno, il 12 dicembre, sono 50 anni da quel primo tragico tassello della strategia della tensione, che tanto dolore e tanto inquinamento delle coscienze ha prodotto nel nostro Paese.
Potremmo portare in quella occasione anche contributi scritti in simboli, per dire che riguarda tutti, prendendo spunto ed esempio dal lavoro pionieristico concepito e realizzato a Bologna.
buona lettura
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