Quello che la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità – CRPD – propone con l’articolo 19, lo abbiamo capito lentamente, approfondendo, ascoltando, confrontandoci, non è “vivere da soli”, ma vivere avendo degli spazi di espressione della propria soggettività, spazi di autodeterminazione, piccoli, piccolissimi o grandi, grandissimi, ciascuno col suo respiro.
Sull’autodeterminazione alcuni si domandano ancora se possa essere possibile parlarne, per persone che loro stessi definiscono “gravissime”.
E restano fermi a quella domanda. Oziosa.
Altri ne affermano invece convintamente il diritto per tutti e si interrogano sul come fare. “Come faccio a garantirti la possibilità di esprimere ciò che pensi, ciò che desideri, ciò che sei”?
Nella comunità L’Arche, L’Arcobaleno di Quarto Inferiore (Bologna), da tempo è attivo il Gruppo Parola, che ha ispirato poi molte altre iniziative in giro per il nostro Paese.
Un gruppo che vede la partecipazione di persone diverse impegnate in una scrittura collettiva, sociale, a partire da storie personali e via via anche considerando riflessioni sviluppate insieme, nello spazio della comunità.
Scrittura collettiva, come nella scuola di Barbiana. Scrittura collettiva in simboli, per permettere l’accesso e la partecipazione di tutti, in diversi modi.
Ora il Gruppo Parola è arrivato a proporre questa raccolta di poesie, Istantanee d’amore.
Per descrivere la raccolta usiamo le parole di Antonella Costantino, che ne ha scritto la prefazione.
Ho accolto con grande piacere l’invito a scrivere la prefazione di questo libro, con curiosità e gratitudine per il privilegio di poter seguire un’altra tappa del percorso dei Laboratori di Parola dell’Arca.
Si tratta di un prezioso esempio di come, mettendo a disposizione delle persone con disabilità uno spazio e un ascolto adeguati e strumenti che consentano a tutti, anche a coloro che non parlano, di esprimersi pienamente, sia possibile toccare qualunque tema con profondità e leggerezza insieme.
Nei Laboratori, un gruppo di persone adulte con disabilità si incontra con regolarità, in uno spazio dedicato a condividere pensieri, riflessioni, emozioni su argomenti che liberamente sceglie come rilevanti. Utilizzando strumenti di Comunicazione Aumentativa, scrive quindi in simboli quanto ne emerge, perché tutti possano essere in grado di ritrovare i propri contenuti e insieme essi possano essere messi a disposizione di tutti gli altri. Ne sono usciti racconti, descrizioni, riflessioni su eventi, pezzi teatrali e perfino lettere al Papa.
“Istantanee d’amore” raccoglie 10 poesie d’amore in simboli, illustrate con i prodotti di un altro laboratorio dell’Arca, quello di Illustrazione.
Sono testi brevi, asciutti e insieme ricchi, molto significativi e attuali perché mostrano con semplicità le infinite sfaccettature che l’amore può prendere, e risuonano così in ciascuno di noi.
Buona lettura
Antonella Costantino
Un invito da raccogliere subito!
Se però andate nel sito di L’Arche, L’Arcobaleno trovate che autore di questa raccolta non è il Gruppo Parola, di cui abbiamo detto fin qui, ma Garrulo Pappo.
Il mistero di questo nome è svelato da Luca Errani, a cui ho chiesto, quando per la prima volta al telefono mi aveva detto quello che appariva uno pseudonimo e che non avevo associato al gruppo che conoscevo.
Ovviamente un nome così ha la sua storia.
La sua radice nasce nell’anagramma di “Gruppo parola”, per cui sulla voglia di usare le parole per giocare, ma anche per tirare fuori quelle cose nascoste dentro di noi che senza le parole non potrebbero uscire.
“Garrulo Pappo” infatti, se ha le radici nel “Gruppo parola”, ha le fronde nel cielo della spontaneità della comunicazione che nasce quando sono in un contesto che ascolta e che mi dà la possibilità d’esprimermi.
RE 33, durante le prove, dopo aver fatto volare l’uccellino disse a Sber e a Leffo: “Vedi come vola garrulo?”
E Sber (Gianluca) rispose “Chi è Garrulo? Io non lo conosco.”
Questa battuta ora è parte integrante dello spettacolo e quando hanno scoperto che all’interno del “Gruppo parola” si nascondeva Garrulo l’hanno eletto loro rappresentante.
Molto interessante questa nota etimologica, grazie a Luca!
Infine una nota sulla traduzione in simboli Arasaac presente in questa raccolta.
Questa traduzione è il frutto della ricerca di una rappresentazione simbolica che sia libera da vincoli di copyright, assume alcune soluzioni sviluppate nel lavoro comune fra il gruppo Arasaac col Centro studi inbook rispetto alla morfologia e attenzione a una serie di temi linguistici.
Ne risulta uno stimolo interessante per la comunità italiana della CAA.
Soprattutto per il messaggio di partecipazione che consegna e anche per questo elemento tecnico di traduzione.
Grazie al Gruppo per questa sollecitazione così forte e interessante.
Per sfogliare in digitale o scaricare il pdf del libro si può andare alla pagina dedicata del sito L’Arche, L’arcobaleno.
Dalla stessa pagina è possibile ordinare delle copie stampate della raccolta contattando la Comunità.